Non resti che tu bionda spuma di mare a decantare l'orizzonte finale... E che c'è di male si che male c'è farsi lambire la solitudine dal fragore brillo del sale e piedi nudi in riva calzare il tempo nel ticchettio calmo delle onde mentre umide orme dietro di noi lasciamo freddare alla brezza leggera di un fremito continuo che c'insegue e si fa di pelle indossare... Un po' come il passato che crediamo lasciarci alle spalle ed invece ha una crosta che non cade mai... E non resti che tu anima di vento e di mare che fedele sempre ci carezzi e ci seduci di purezza anche se arriverà un momento in cui dovremo ricamminare
sull'asfalto arido del quotidiano ma per un istante ci lasciamo ora viandanti smarrire
'Il mio corpo è come una cometa che brilla le mie labbra palpitano la pelle brucia abbandono le braccia mi assolvo e nel dolore... ascolto posseduta l'eterno il silenzio'